Un merletto. Se penso a Macramè mi viene in mente un pizzo, un tessuto lieve, una trama delicata. La creazione non è mai lineare, funziona per suggestioni. Macramè, una carta da parati che fin dal nome fonde, sovrappone. Il fiore domina nel motivo che ricorre in chiaroscuro. Ma è un elemento astratto. Non un fiore ma l’idea di un fiore. Che emerge come in trasparenza. Come in un lavoro all’uncinetto visto in controluce. Lo spunto viene dalle texture della ceramica raku. Quegli esperimenti di fiori su lastre, nell’atelier ai Docks Dora, hanno lasciato una traccia, sono rimasti come un sottofondo creativo che negli anni ha prodotto idee, soluzioni, atmosfere.
È un fiore assoluto, quasi metafisico, che è tutti i fiori e nessun fiore. E nel susseguirsi del pattern esalta la sua semplicità il suo essere puro, naïf.
Macramè si declina in una decina di varianti di colore e rispetta rigorosamente la palette di Paint Up. Mentre il fiore è proposto in due differenti dimensioni. Più piccolo, di gusto vagamente vittoriano, per spazi raccolti e cozy; e più grande, per ambienti vasti, per chi ama l’effetto fondale. L’armonia cromatica è il punto di equilibrio di tutto, la ragione stessa del progetto Paint Up.